Uno spettacolo di MOTUS
prodotto con il sostegno di Regione Toscana
L’ingratitudine è un male antico, quasi genetico, e nessuno se ne può dichiarare immune.
L’assenza di riconoscenza spesso degenera e spinge il beneficiato a provare sentimenti negativi verso il benefattore e ad entrare in una spirale di vero e proprio odio. Questo fenomeno viene definito dagli psicologi come “sindrome rancorosa del beneficato”, una autentica malattia che affligge chi ha ricevuto un beneficio, poiché si trova in un evidente “debito di riconoscenza” nei confronti del suo benefattore.
Dunque non c’è da meravigliarsi se il popolo interpellato preferisce Barabba a Gesù.
Anche in tempi più recenti non mancano esempi di ingratitudine e forse il più eclatante è proprio quello nei confronti del giornalista fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, per il quale è stata autorizzata da Londra l’estradizione negli Stati Uniti dove lo aspettano 175 anni di carcere.
Una persona cui non è mai stato rivolto un vero addebito specifico se non quello di un non ben precisato “spionaggio” che si appella a una vecchia legge del 1917. L’accusa, in realtà, serve a coprire il bavaglio e la censura per aver avuto il coraggio di alzare il velo sui crimini di guerra commessi in Iraq e in Afghanistan.
Secondo Noam Chomsky, Daniel Ellsberg e Alice Walker: «La decisione del Regno unito di consegnarlo alla nazione che ha complottato per assassinarlo e che vuole imprigionarlo per 175 anni è un abominio». «È un giorno buio per la libertà di stampa – ha dichiarato la parlamentare progressista tedesca Sevim Dagdelen – e per i diritti umani. Assange è un eroe, e ogni cittadino e giornalista rispettabile è chiamato in causa».
Nonostante gli appelli di molte autorevoli figure del mondo della cultura e del giornalismo, ben poche mobilitazioni collettive sono state realizzate, anche in Italia, a difesa del diritto inviolabile all’informazione, per arginare una iniziativa legale che, se messa in pratica, potrebbe costituire un pericoloso precedente stabilendo che la pubblicazione di informazioni veritiere nell’interesse pubblico è un atto sovversivo e criminale. Un approccio che costituirebbe una minaccia non solo per il giornalismo, ma anche per la stessa democrazia.
A Julian Assange, giornalista dedito con enorme passione al suo mestiere, che ha agito con l’unico obiettivo di consentire a tutti di conoscere la verità, è dedicato lo spettacolo di MOTUS.
Coreografia | Simona Cieri |
Soggetto | Rosanna Cieri |
Musica | autori vari |
Danzatori | Martina Agricoli, Paloma Biagioli / Lukas Lizama Garrido, Ilaria Fratantuono, Roberta Morello, Gian Maria Picciau, Mattia Solano |
Regia | Rosanna e Simona Cieri |