……………. il Festival “Blu Etrusco” ospita la danza contemporanea della Compagnia Motus, che porta in scena lo spettacolo “MURI”, che denuncia il vertiginoso aumento della violenza di genere in tempi di pandemia…………. Per questo Motus simboleggia in scena questa costrizione con una “gabbia”, attorno alla quale si dipana tutto il racconto, e che racchiude la vittima nella sua solitudine e nell’isolamento dalla società. Con un linguaggio gestuale contemporaneo e poetico, la giovane coreografa Martina Agricoli si spinge nell’analisi psicologica della donna costretta in questo spazio-prigione, mentre rivive momenti della sua vita. I ricordi si materializzano fuori dalla stanza e fuori dal suo corpo, incarnandosi in una figura femminile vittima di un amore malato e una figura maschile indifferente e violenta………….