ASCIANO OSPITA “IMMEMORI” DI MOTUS, DANZA CONTRO LA GUERRA

Sabato 19 Luglio alle 21:30 nella splendida cornice di Piazza del grano ad Asciano, approda la danza di MOTUS, con lo spettacolo “IMMEMORI – elogio del ricordo”, prodotto con il sostegno della Regione Toscana, e inserito nel programma delle iniziative estive del Comune di Asciano.

Un lavoro interamente dedicato all’elogio del ricordo (come recita espressamente il sottotitolo dello spettacolo) da custodire e curare ogni giorno come “un bene comune dell’umanità”, che trova la propria location ideale in Piazza del Grano. Un tempo denominata “Piazza di Mercatale”, lo spazio, delimitato dalla quattrocentesca fontana di Antonio Ghini, emerge come un palcoscenico ricco di storia, dove le antiche pietre narrano racconti tramandati attraverso i secoli e le memorie del passato si intrecciano con la vita contemporanea.

“Nel 1945 tutte le nazioni dissero “mai più” alla guerra – dice Simona Cieri, coreografa della Compagnia – e fondarono l’Organizzazione delle Nazioni Unite con il preciso obiettivo di prevenire futuri conflitti. Ma questo non è bastato. Dall’Ucraina alla Striscia di Gaza, dall’Iran al Sudan arrivano quotidianamente immagini di guerra. E questi sono solo i conflitti di cui si parla, perché le guerre invisibili nel mondo sono molte di più. È ovvio che l’umanità ha dimenticato troppo velocemente l’impegno preso nel 1945”.

Lo spettacolo, con regia di Rosanna e Simona Cieri e coreografie di Simona Cieri, interpretate da Martina Agricoli, Paloma Biagioli, Ilaria Fratantuono, Roberta Morello, Mattia Solano e con Eleonora Pucci, racconta la necessità di una “manutenzione del ricordo” come esercizio necessario e indispensabile per la creazione di una identità collettiva. Lo spettatore viene trascinato in un mondo sospeso fuori dal tempo, in cui la crudeltà e la sopraffazione sono sempre uguali a loro stesse, nonostante il trascorrere degli anni e il mutare delle condizioni. La Memoria, fondamento della storia e del civismo, si eleva, di volta in volta, sopra alla narrazione gestuale con la sua potente capacità di unire le generazioni e pacificare il mondo, e converte l’azione in movimenti fluidi. Alla fine, la citazione cinematografica di “2001: Odissea nello spazio”, diretto e prodotto nel 1968 da Stanley Kubrick, suona come un monito a mantenere alta l’attenzione, perché l’arroganza e la strumentalizzazione, approfittando dell’ignoranza, possono in qualunque momento attenuare e reindirizzare la Memoria, riscrivendone i contorni e obbligando l’umanità a riscrivere la propria storia.

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