Tu sei come una terra che nessuno ha mai detto
Cesare Pavese non capiva le donne e finiva sempre per avere la peggio ricavandone delusioni e guai. La sua vita fu costellata da una lunga serie di insuccessi con l’altro sesso che alimentarono continuamente la sua “inquietudine angosciosa” disperata e disperante. La sensazione angosciosa del fallimento con le donne, lo accompagnò fino alla fine.
Il lavoro analizza la difficile relazione di Pavese con le donne, in un continuo altalenare tra momenti di passione eccessiva ed esaltante e momenti di cupa depressione. Queste due personalità si materializzano sulla scena con due personaggi che procedono come una sola persona, interagendo o scontrandosi. Uno sdoppiamento quasi ossessivo e incalzante che evolve fino all’epilogo.
I tre principali amori di Pavese: la cantante ballerina Millì, la politicamente impegnata Tina “dalla voce rauca” e infine l’ultimo amore, l’attrice Constance Dowling, si avvicendano nel tempo negando di volta in volta all’uomo Pavese ogni possibilità. Come un moderno Cyrano, Pavese riesce a vivere le proprie passioni solo nella poesia dedicando alla donna idealizzata che incarna la sua ossessione, persino gli ultimi versi scritti prima di morire.
“Senza una donna da serrarmi al cuore
mai l’ebbi, mai l’avrò. Solo, stremato
da desideri immensi di passione
e pensieri incessanti, senza meta…”
(Cesare Pavese)
Coreografie | Simona Cieri |
Soggetto | Rosanna Cieri |
Musiche | Autori vari |
Danzatori | Martina Agricoli, Maurizio Cannalire, Simona Cieri, Simona Gori, Federica Morettini, Riccardo Pardini |
Regia | Rosanna e Simona Cieri |
Foto Mauro Agnesoni