«O Prometèo, non sai che le parole son medicina all’animo che soffre?»
La domanda di Oceano, nel «Prometeo» di Eschilo, evoca parole che leniscono e confortano.
Ma le parole possono anche essere strali: «Voce dal sen fuggita».
O possono soffocare, quando ci tocca ascoltare tanta gente che si parla addosso.
O, infine, possono disegnare rughe sulla fronte, quando evocano memorie dolorose.
Coreografie | Martina Agricoli |
Soggetto | Rosanna Cieri |
Musica | Autori Vari |
Danzatori | Martina Agricoli, André Alma, Ilaria Fratantuono
Roberta Morello, Andrea Stabilini, Mattia Solano |
Regia | Rosanna e Simona Cieri |
Foto Carlo Pennatini