AQVA ha vinto il Premio Internazionale TEATARFEST 2006.
Un miliardo e 100 milioni di persone, cioè un sesto della popolazione mondiale, vivono senza acqua potabile
Due miliardi e 400 milioni di persone, cioè il 40 per cento della popolazione del pianeta, non dispongono di impianti igienici. Si stima che l’80 per cento di tutte le malattie presenti nei paesi in via di sviluppo abbia origini idriche. Sono 6.000 i bambini che quotidianamente muoiono per malattie causate da acqua inquinata, e da impianti sanitari inadeguati – come se 20 jumbo jet si schiantassero ogni giorno.
Secondo le Nazioni Unite, nei prossimi vent’anni la Terra sarà abitata da otto miliardi di persone, e la quantità media pro capite di acqua diminuirà di un terzo. Andando ancora più in là con le previsioni, entro il 2050 la crisi idrica potrebbe colpire fino a sette miliardi di individui.
C’è una differenza quasi incredibile nel consumo di risorse idriche, tra i paesi ricchi e i paesi poveri. Si va dai 50 litri al giorno consumati da un tunisino, ai 380 di un italiano, fino ad arrivare ai 650 litri di un americano. L’11 per cento della popolazione consuma l’88 per cento dell’acqua del mondo. Ed è abbastanza inquietante che lo stesso 11 per cento controlli l’84% per cento di tutta la ricchezza prodotta nel mondo.
Il secondo forum sull’acqua che si è tenuto all’Aja, ha capovolto, quanto stabilito nel 1977 a Mar de La Plata. Prima l’acqua era un diritto umano, ora è semplicemente un bisogno, in altre parole è di chi può permettersi di pagarla a caro prezzo. Dire che ogni persona ha diritto di bere, significa che la collettività intera, deve garantire a tutti la possibilità di espletare questa necessità, supportando la spesa, quando non si è in grado di sostenerla direttamente. Parlare più genericamente di bisogno di bere, significa riportare tale esigenza a fatto individuale; è come asserire che la persona beve se può permetterselo.
Ma l’accesso all’acqua deve essere considerato un bene comune dell’umanità.
AQVA ha vinto il Premio Internazionale TEATARFEST 2006.
La parte video dello spettacolo è stata realizzata in collaborazione con Visionaria, Video Festival Internazionale presieduto dall’attore, regista e sceneggiatore Alessandro Benvenuti.
Le immagini sono state gentilmente concesse dall’UNICEF.
Coreografie | Simona Cieri |
Soggetto e sceneggiatura | Rosanna Cieri |
Musiche | Autori vari |
Riprese video | VISIONARIA, Simona Cieri, Gino Massari |
Video editing | Simona Cieri |
Costumi | Mirko Bolognesi |
Danzatori | Konstantina Agathou, Marco Batti, Mirko Bolognesi, Maurizio Cannalire, Simona Gori, Sara Mancini, Federica Morettini, Riccardo Pardini |
Regia | Rosanna e Simona Cieri |