“Cibo per la mente” è il convegno che si è tenuto oggi pomeriggio nel foyer del Teatro dei Rinnovati. L’appuntamento, organizzato dalla Compagnia di danza Motus e realizzato con il sostegno del Comune di Siena e della Regione, fa parte delle iniziative del patto per il riassetto del sistema teatrale della Toscana. Un progetto, questo di Motus, che, ancora una volta, sottolinea la capacità della Compagnia di riuscire, con il linguaggio universale del corpo, a trattare argomenti di attualità e di impatto sociale. Una ricerca artistica che da sempre ha contraddistinto le capacità di elaborazione concettuale della ballerina e coreografa Simona Cieri e della sorella Rosanna, autrice dei testi.Ad aprire l’incontro, che precede la rappresentazione Dimmi cosa mangi, in programma ai Rinnovati per il 26 novembre, il saluto dell’assessore alla cultura Lucia Cresti. A seguire è intervenuto Franco Cioni, direttore strategia soci Unicoop di Firenze, sulla qualità del cibo. Donatella Cinelli Colombini, vice presidente del consorzio del Brunello di Montalcino, sull’importanza di un vino di eccellenza in un territorio patrimonio dell’Unesco. Mariella Bussolati (Network Libere Rape Metropolitane) ha trattato, invece, il tema Community garden: coltivare la gente, coltivando la città. Le esperienze italiane ed europee.
Ancora sul Cibo: buono, pulito e giusto il contributo di Marco Minetto, consigliere nazionale di Slow Food Toscana; di Leonilda Giusti, associazione Medica Toscana per lo Studio e la Ricerca in Psichiatria, Psicoterapia e Scienze Umane, su Nutrire la mente; e Il cibo, il corpo e il soggetto: una riflessione biopolitca a cura di Armando Cutolo dell’Università degli Studi di Siena (Dipartimento di Studi Storico-Sociali e Filosofici). Interventi conclusivi di Martina Ciabatti, Lorena Cosimi e Laura Verga del Teatro Valle Occupato di Roma. <<Motus è una delle nostre “storiche” Compagnie in residenza – come ha evienziato in chiusura Donatella Pollini, direttore dei Teatri comunali – oggi ha dato vita ad un incontro di particolare interesse, ricco di spunti e motivi su cui riflettere ed è stato bello e significativo che tutto ciò si sia svolto qui, in un teatro, perché l’essenza stessa di questo luogo è “cibo per la mente”>>. << Il nostro teatro – ha proseguito – lo è in modo particolare, perché qui storia civile e cultura si mescolano e si fondono da molti secoli. Qui vi è stato “cibo per la mente” fino dal XVI secolo. Il teatro è nato, infatti, nel 1560, ma già dalla seconda metà del Trecento è stato un luogo di straordinaria importanza storica e civile per la repubblica senese, poiché qui si riuniva il Consiglio del Popolo. L’augurio sincero è che questo continui ad essere ancora, per lungo tempo, uno spazio per nutrire lo spirito, soprattutto per le giovani generazioni>>.