“…….gli ingredienti sono giustamente essenziali: voci recitate con precisione, danze folcloricamente riconosciute…ma tutto questo sarebbe troppo semplicistico…..Pulcinella c’è anche come memoria, nei testi poeticizzati di Rosanna Cieri….. c’è la maschera nel suo possibile, iniziale viaggio. La maschera che diviene un rapporto con se’ stessi, con le maschere costruite dagli altri e da noi stessi… s’intravede una ricerca iniziatica verso l’interiorità, filtrata dal simbolismo della maschera. Lo spettacolo diviene se stesso quando si svincola dai richiami di aderenza pulcinellesca, allora è la danza e non il pretesto, che fanno la scena. La fisicità e l’intreccio dei corpi, i respiri, i sudori, le belle musiche, le pause, i tempi, le posizioni coreografate, la ricerca espressiva……Un bel lavoro….”