Un mondo scomposto in oggetti.
Innaturalmente indipendenti ed autonomi.
Nello spazio e nel tempo.
Il sapere è “ possesso esclusivo di un frammento del rompicapo la cui visione globale deve sfuggire a tutti e ad ognuno” (E. Morin – 1977)
“l’uomo si sbriciola: qui rimane una mano come utensile, là una lingua che parla, in altro luogo un sesso che inzacchera un po’ di cervello” (E. Morin – 1977).
Notte che cala sulla coscienza mutilata impedendo di vedere che “la conoscenza dell’albero comprende sia il mito che la botanica”. (G. Bateson – 1979)
Coreografia | Simona Cieri |
Soggetto | Rosanna Cieri |
Musiche | Michael Galasso |
Video | Simona Cieri |
Costumi | Mirko Bolognesi |
Regia | Rosanna e Simona Cieri |